[1]
Calcolato ai tassi di cambio di mercato.
|
[2]
TCI-Mercury, Decimo rapporto sul turismo italiano, p15, Firenze,
2001.
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[3]
Commission of the European Communities; Commission communication
to the Council, the European Parliament, the Economic and Social
Committee and the Committee of the regions: Working Together for
the Future of European Tourism; COM(2001) 665 final; Bruxelles 13.11.2001.
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[4]
WTO, Tourism Vision 2020, Europe, Madrid 2000 .
|
[5]
Per flussi internazionali si intendono gli arrivi di turisti dall'estero.
I dati dunque escludono i movimenti turistici interni ai singoli
paesi.
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I. Un
settore in crescita ma di quanto ?
L'industria mondiale del turismo e' un settore a rapida crescita. Tra
il 1990 e il 2001 ha registrato, nella sua componente internazionale,
una crescita del numero complessivo di turisti (arrivi) del 52,1%, pari
ad un tasso medio annuo composto del 4,3%, nettamente superiore a quello
medio del Prodotto Interno Lordo mondiale a prezzi costanti, stimato per
lo stesso periodo dal Fondo Monetario internazionale al 3,5% medio annuo
[1].
Figura 1 - Flussi turistici internazionali.
Mondo (arrivi internazionali)
La componente del turismo internazionale è l'unica per la quale
esistono dati omogenei per un numero elevato di Paesi. Il suo peso sul
totale dei flussi turistici di un Paese è però minoritario
rispetto a quello dei flussi interni al Paese stesso. In Europa il tasso
di internazionalizzazione dei flussi turistici (giorni di presenze di
turisti esteri su giorni totali di presenze turistiche) va da un massimo
del 75% della Grecia al minimo del 13% della Germania passando per il
60% della Spagna, il 44% del regno Unito, il 41% dell'Italia. Su scala
globale il peso del turismo interno è ancora più elevato
(per grandi paesi come Cina, Brasile o India le presenze di turisti esteri
rappresentano ancora una quota molto ridotta) arrivando a oltre il 90%
del totale dei flussi [2].
Analizzare soltanto i flussi internazionali fornisce quindi un quadro
distorto del fenomeno turistico. Tuttavia, l'assenza di dati affidabili,
omogenei e di serie storiche di lunghezza adeguata impedisce di effettuare
stime e previsioni sul totale dei flussi turistici, tanto che le maggiori
organizzazioni internazionali (WTO, WTCC) si limitano a realizzare scenari
relativi ai flussi internazionali.
I flussi turistici interni possono muoversi in senso concorde o discorde
rispetto a quelli internazionali. Si muoveranno nello stesso senso (crescita
o diminuzione) quando nelle decisioni di spesa e di allocazione del proprio
tempo sono prevalenti i fattori che determinano spostamenti da/verso la
voce viaggi, turismo e tempo libero a/da altri capitoli di spesa. Si muoveranno
in senso discorde, quando sono prevalenti le scelte di sostituzione tra
turismo nazionale e internazionale.
Non si può quindi giudicare a priori se il non considerare i flussi
turistici interni determini una sovrastima o una sottostima della dinamica
in cifra assoluta dei flussi totali.
Una analisi dei flussi interni ed internazionali per alcuni paesi europei
per i quali i dati sono omogenei e comparabili consente tuttavia di sostenere
che, almeno negli ultimi anni ed in Europa, le due componenti abbiano
marciato nella medesima direzione di crescita, seppur a ritmi diversi
(più elevati per la componente internazionale).
Figura 2 - Presenze in alberghi, 4 maggiori destinazioni turistiche
europee (Francia, Italia, Spagna, Germania). Var % 99/95
(Fonte: elaborazioni Hermes lab su dati Eurostat)
Le tendenze
degli ultimi anni suggeriscono quindi che ipotizzando anche per i prossimi
anni il prevalere dell'effetto di espansione della spesa su quello di
sostituzione tra destinazioni, l'utilizzo dei soli dati di flussi internazionali
nella elaborazione di scenari tende mediamente a sovrastimare i tassi
di crescita, ma a sottostimare gli incrementi assoluti.
II. Le
previsioni
Le previsioni per l'industria del turismo nei prossimi anni sono particolarmente
favorevoli. Nell'ultimo rapporto al parlamento europeo sul turismo la
Commissione dell'UE afferma che "il turismo è uno dei settori
dell'economia europea con le migliori prospettive. Le previsioni indicano
una costante crescita del turismo in Europa, superiore a quella media
dell'economia" [3]
Le previsioni a 10 e 20 anni del World Tourism Organization [4],
pubblicate nel 2000, indicano che i flussi internazionali di turisti [5]
cresceranno dai 636 milioni del 1998 fino a superare nel 2020 la cifra
di 1,56 miliardi. Di questi 1,18 miliardi saranno flussi su scala continentale
e 0,38 miliardi su scala intercontinentale. La suddivisione per destinazione
mostra che le prime tre regioni per numero di arrivi nel 2020 saranno
l'Europa (717milioni) l'Asia orientale e del Pacifico (397 milioni) e
le Americhe (282milioni).
A metà del periodo di previsione, nel 2010, il flusso mondiale
dei turisti supererà di poco il miliardo, di cui 527 milioni sono
costituiti da flussi verso l'Europa (+3% medio annuo), 195 milioni da
flussi verso l'Asia Orientale e del Pacifico (+7,7% medio annuo) e 190,4milioni
verso le Americhe (+3,9% medio annuo).
Tabella 1 Previsioni sulla dinamica del turismo internazionale 2000-2020
Regione |
2010
(mln) |
2020
(mln) |
Var
% media annua 2000/2010 |
Mondo |
1.006,4 |
1561,1 |
+4,5 |
Europa |
393,4 |
527 |
+3,0 |
Asia
Orientale e P. |
195,2 |
397,2 |
+7,7 |
Americhe |
190,4 |
282,3 |
+3,9 |
(Fonte: World
Tourism organization, 2000)
Le previsioni del WTO sono state formulate nel 2000, a partire da dati storici
fino al 1998. L'anno base per il calcolo delle variazioni presentate nella
[Tabella 1] è quindi esso stesso una previsione. Le cifre a consuntivo
per l'anno 2000, oggi disponibili, mostrano che le previsioni del WTO sono
conservative. La cifra prevista era di 668 milioni di visitatori, quella
effettiva è di 697 milioni.
Se si rifacessero i calcoli a partire da questa nuova base mantenendo ferme
le previsioni al 2010 i tassi di crescita risulterebbero, ovviamente, lievemente
inferiori.
Le prime stime sul 2001 che incorporano gli effetti a breve termine degli
attacchi terroristici dell'11 settembre registrano un calo su base annua
dello 0,7%, come risultato di una crescita del 2,9% nel periodo gennaio
agosto ed un calo del 9,2% nel periodo settembre dicembre.
L'Europa è l'area che ha subito in misura minore gli effetti della
crisi con un calo limitato allo 0,6% su base annua. L'Italia è risultata
la quarta destinazione mondiale, ma con un calo (-5,3%) rispetto al 2000
superiore alla media europea, uno dei principali concorrenti dell'Italia,
la Spagnola ha invece registrato, anche nel 2001 un incremento (+2,4%).
Le indicazioni sulla prima parte del 2002 preludono ad una ripresa e in
un ritorno ai normali tassi di crescita, una tendenza che si va affermando
con maggiore rapidità nelle regioni dell'Asia orientale e del Pacifico
e in Europa.
[1] Calcolato
ai tassi di cambio di mercato.
[2] TCI-Mercury,
Decimo rapporto sul turismo italiano, p15, Firenze, 2001.
[3] Commission
of the European Communities; Commission communication to the Council,
the European Parliament, the Economic and Social Committee and the Committee
of the regions: Working Together for the Future of European Tourism; COM(2001)
665 final; Bruxelles 13.11.2001.
[4] WTO,
Tourism Vision 2020, Europe, Madrid 2000 .
[5] Per
flussi internazionali si intendono gli arrivi di turisti dall'estero.
I dati dunque escludono i movimenti turistici interni ai singoli paesi.
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