[6]
Calcolato ai tassi di cambio di mercato.
|
[7]
TCI-Mercury, Decimo rapporto sul turismo italiano, p15, Firenze,
2001.
|
[8]
Commission of the European Communities; Commission communication
to the Council, the European Parliament, the Economic and Social
Committee and the Committee of the regions: Working Together for
the Future of European Tourism; COM(2001) 665 final; Bruxelles 13.11.2001.
|
[9]
WTO, Tourism Vision 2020, Europe, Madrid 2000 .
|
[10]
Per flussi internazionali si intendono gli arrivi di turisti dall'estero.
I dati dunque escludono i movimenti turistici interni ai singoli
paesi. |
[11]
Nel capitolo seguente le simulazioni del fabbisogno aggiuntivo di
camere a Torino verranno effettuate per un periodo di 10 anni, i
dati di crescita delle città europee a cui si fa riferimento
in questo capitolo riguardano invece un periodo più breve
(8 anni). Se si proiettassero gli incrementi medi annui delle città
europee sopra descritti su un decennio, per rendere l'incremento
del fabbisogno di letti paragonabile a quello simulato per Torino,
si otterrebbe, ad esempio, un valore di oltre 3.500 letti aggiuntivi
per Hannover, circa 2.400 per Valencia e Lipsia, oltre 11.000 per
Praga e Barcellona, 4.800 per Stoccolma, 3.200 per Goteborg, 7.200
per Manchester. Un dato che, si ricorda, riguarda tutte le strutture
ricettive. |
[12]
Per una valutazione dettagliata dei risultati di EXPO 2000 e dei
suoi punti di forza e debolezza si veda: Stardust, "Expo 2000
Hannover in numbers: How Were Countries Doing ?", Amsterdam,
2001 |
La
dinamica dei flussi turistici nelle principali città e aree metropolitane
europee nell'ultimo decennio è molto diversificata.
E' innanzitutto necessario sottolineare che i dati raccolti attraverso
il network European City Tourism, presso gli uffici turistici delle principali
città europee, si presentano in molti casi disomogenei, in particolare
per quanto riguarda l'ambito di osservazione (area considerata, città
o regione metropolitana) e la tipologia di esercizi turistici inclusa
nell'analisi. Questi effetti, tuttavia tendono ad interessare più
il livello delle variabili analizzate che la loro evoluzione nel tempo.
I dati che sono qui stati presi in considerazione riguardano il numero
delle presenze (bednights sold) in tutti gli esercizi turistici, non vi
sono infatti dati che consentano, in modo sistematico, di distinguere
le presenze alberghiere da quelle extra-alberghiere.
Nel periodo 1992-2000, per cui sono continuativamente disponibili i dati
per un numero elevato di città, il range del tasso di crescita
medio annuo (composto) è molto elevato, pur con una prevalenza
di risultati positivi.
Le città con sviluppo turistico più rapido (Hannover, Postdam,
Lipsia, Valencia) hanno registrato tassi di crescita medi annui superiori
all'8%. Un simile tasso di crescita ha comportato in 8 anni il raddoppio
dei notti-letto venduti. In cifra assoluta (pur con le avvertenze sopra
ricordate) si è trattato di un incremento di oltre 1 milione di
notti per Hannover (equivalenti a un fabbisogno di circa 3.000 posti letto),
di oltre 700mila notti per Lipsia e Valencia (pari a oltre 2000 posti
letto).
Figura 4 -Presenze turistiche (pernottamenti) nelle principali città
europee: i migliori performer. Var.% media annua 2000/92
(Fonte: elaborazioni Hermes lab su dati European City
Tourism, Tourmis e fonti locali)
Figura 5 - Presenze
turistiche (pernottamenti) nelle principali città europee: i peggiori
performer. Var.% media annua 2000/92
(Fonte: elaborazioni Hermes lab su dati European City
Tourism, Tourmis e fonti locali)
Helsinki,
Praga, Barcellona, Bratislava, Stoccarda e Madrid hanno registrato tassi
di crescita tra il 6% e l'8% medio annuo, che comportano un incremento
complessivo tra il 64% e l'84%. L'incremento assoluto delle pernottamenti
per queste città va dalle oltre 500mila di Bratislava (circa 1.500
posti letto) a quasi 5 milioni di Madrid.
Una successiva fascia di tasso di crescita (da 2% a 4% medio annuo) include
molte città, tra le quali si segnalano per avere avuto ad inizio
periodo (1992) un numero di pernottamenti vicino a quello di Torino tre
città nordiche; Stoccolma, la regione metropolitana di Goteborg
e Oslo. La crescita in 8 anni ha portato complessivamente ad un incremento
di oltre il 50%, con un incremento assoluto di pernottamenti che va dalle
850mila di Oslo (un fabbisogno pari a circa 2.300 posti letto) al milione
e 500mila di Stoccolma (un fabbisogno pari a quasi 4.300 posti letto)
[6].
La reazione dei sistemi ricettivi metropolitani alla crescita accelerata
della domanda ha registrato risposte molto diversificate tra le città.
Per alcune delle città con le migliori performance sono stati analizzati
i principali indicatori dell'evoluzione del mercato (domanda, misurata
dai pernottamenti; offerta, misurata dalla disponibilità di letti
e camere e il risultante tasso di occupazione). Le città oggetto
di analisi sono state selezionate in modo da offrire un panorama corrispondente
alla gamma delle performance di crescita e sulla base di alcuni fattori
di somiglianza-differenza con Torino:
Hannover
Amsterdam
Barcellona
Goteborg
Manchester
Hannover
|
Hannover
è la città che ha registrato tra il 1992 e il 2000
il più alto incremento di pernottamenti. Rappresenta tuttavia
un caso molto particolare e, almeno sulla base delle informazioni
attualmente disponibili sul periodo post 2000, un esempio di bad
practice.
L'organizzazione ad Hannover di Expo 2000 è infatti la ragione
del tasso di incremento record 92-2000. Diversamente da quanto è
avvenuto in altre città ospitanti grandi eventi di portata
internazionale la dinamica delle presenze turistiche ha però
interessato soltanto l'anno della manifestazione, non si sono avuti
apparenti scostamenti dal trend di lungo periodo negli anni immediatamente
precedenti e neppure nell'anno seguente.
L'insoddisfacente risultato dell'Expo 2000 è certamente stata
una delle cause degli scarsi risultati sotto il profilo turistico.
La previsione degli organizzatori era di circa 40 milioni di visitatori,
in linea con la precedente esposizione universale svoltasi a Siviglia
nel 1992 (41 milioni di visitatori), il risultato effettivo è
stato di soli 18milioni [7],
quasi il 90% dei quali tedeschi.
Il risultato negativo ha inoltre causato una reazione estremamente
critica sia dei media tedeschi che della comunità locale
che ha amplificato l'immagine negativa del territorio.
L'analisi dei dati relativi alla ricettività del resto sembra
confermare che l'evento non fosse stato progettato come un fattore
catalizzatore del turismo ma, piuttosto, come una occasione di business
a breve termine, con l'obiettivo di massimizzare i ricavi diretti
della manifestazione. Negli anni precedenti all'Expo anche l'offerta
di ricettività turistica è infatti rimasta stabile,
senza anticipare l'evento del 2000, e nel 2001 ha registrato una
contrazione.
Figura 6 - Hannover, pernottamenti, posti letto (scala a sx)
e Tasso di occupazione (scala a dx). 1984-2001
(Fonte: elaborazioni Hermes lab su dati, European
City Tourism.)
La
visione di breve termine che ha guidato gli organizzatori è
ben esemplificata dalla politica dei prezzi seguita nel corso della
manifestazione. In una analisi delle cause dei risultati negativi
dell'Expo, [8]
si rileva come tra le cause principali della bassa affluenza e dell'immagine
negativa della città si deve evidenziare il fatto che, sfruttando
le rendite monopolistiche e di posizione, le tariffe per numerosi
servizi, dalle attività di pulizia, logistica, sicurezza,
alloggio ecc. fossero state fissate un multiplo dei prezzi correnti
di mercato. Ciò ha causato forte irritazione nei partecipanti
oltre che concreti problemi di budget, tanto da far scaturire la
richiesta di un controllo calmieratore del Bureau International
des Expositions per le successive manifestazioni. Se il risultato
di breve termine è stato una affluenza inferiore alle attese,
quello di lungo termine, veicolato in tutti i Paesi partecipanti
ed anche, come detto dalla stampa nazionale tedesca, è stato
quello di una città inadeguata a ricevere rilevanti flussi
turistici.
Nel caso di Hannover, l'effetto di lungo termine del grande evento
sui flussi turistici è stato quindi negativo, invece che
positivo. Un esempio dunque di come non si deve gestire un grande
evento.
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Amsterdam
|
Amsterdam
rappresenta un esempio di come la difficoltà di adeguare
l'offerta di ricettività alberghiera alla crescita della
domanda costituisce un freno all'ulteriore espansione.
Il tasso di crescita delle presenze, tra il 1992 e il 2000, è
stato notevole (3,2% all'anno) ma dal 1998, anno in cui il tasso
di occupazione delle camere si è avvicinato all'80%, si è
sostanzialmente stabilizzato, come effetto del razionamento dell'offerta.
Ad Amsterdam vi sono al 2001 325 hotel con 16.719 camere, un numero
di camere sostanzialmente stabile dal 1997 malgrado i pernottamenti
siano cresciuti tra il 97 e il 2000 del 4%. Le previsioni per i
prossimi due anni sono di un incremento di quasi 1.000 camere (400
già in costruzione) ma con un fabbisogno aggiuntivo, entro
la fine del prossimo anno, di quasi 5.000 camere rispetto al 2001.
Tra i fattori di crescita previsti per il 2002 vi sono alcuni eventi
in primo luogo il Floriade Festival che si tiene ogni 10 anni e
che ci si attende possa attirare 3 milioni di visitatori. Oltre
a ciò, la città sta ospitando una importante mostra
d'arte di opere di Van Gogh e Gaugin. Infine l'anno in corso si
sta dimostrando di forte ripresa per le attività del RAI
Convention Centre, uno dei più importanti centri in Europa
che ogni anno attira oltre 2 milioni di visitatori e ospita più
di 50 conferenze internazionali.
Le potenzialità di sviluppo turistico di Amsterdam vengono
però limitate dalla mancanza di spazi per la costruzione
di nuove camere. La maggior parte delle camere (oltre il 50%) è
situata nel centro della città che ormai non offre più
possibilità di espansione.
La saturazione dell'offerta turistica di Amsterdam è avvenuta
nel giro di pochi anni, in conseguenza del boom di arrivi che ha
caratterizzato l'ultimo decennio. Nel 1992 il sistema alberghiero
della città presentava ancora tassi di occupazione delle
camere non distanti da quelli attuali di Torino.
Il razionamento degli spazi ha, da un lato, spinto il tasso di occupazione
delle camere a livelli record (negli ultimi 2 anni Amsterdam ha
il tasso più elevato d'Europa) e generato una rendita che
si è manifestata in altrettanto elevati ricavi per camera
(room yeld, 132 Euro di media nel 2001 secondo la European Overview
di Jones Lang La Salle). La posizione di rendita ha consentito anche
in un anno come il 2001, che ha visto una contrazione delle presenze,
una crescita del prezzo per camera dell'1,3%. Il trade-off tra espansione
del mercato nel lungo termine ed elevato rendimento a breve termine
è quindi stato risolto dalla città a favore di quest'ultimo.
Figura 7 - Amsterdam tasso % di occupazione
delle camere (1992-2001)
(Fonte: elaborazioni Hermes lab su dati Andersen
Hotel Industry Benchmark,
European City Tourism e Tourmis)
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Barcellona
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Minori
vincoli di crescita dell'offerta si sono manifestati nello scorso
decennio a Barcellona. La trasformazione della struttura urbana
che ha accompagnato la crescita della città a cavallo dei
giochi olimpici del 1992 e il notevole investimento in strutture
ricettive ha permesso alla città una crescita più
equilibrata del mercato turistico.
Per una analisi comparativa degli effetti della organizzazione dei
giochi olimpici sul mercato alberghiero si veda più oltre
il paragrafo 5.
La crescita delle presenze turistiche nella Città è
stata tra le più elevate in Europa (il tasso di crescita
medio annuo è stato circa doppio di quello di Amsterdam).
Tuttavia, la crescita dell'offerta, soprattutto negli anni a ridosso
dei giochi olimpici, è stata sufficiente a stabilizzare il
tasso di occupazione delle camere, con l'unica eccezione del 1998
in cui ha superato l'80%. Dopo l'anno olimpico, il tasso di utilizzo
delle camere è rimasto, fino al 1995, inferiore a quello
precedente al 1992.
L'incremento del tasso di utilizzo è stato reso possibile
anche dal successo della città nel modificare la tipologia
della domanda da prevalentemente business ad una struttura più
equilibrata.
Tabella 2 - Barcellona presenze turistiche per motivo della permanenza
composizione percentuale, 1990 e 2001
Motivo
della permanenza |
1990 |
2001 |
Business |
22,7 |
52,3 |
Vacanze |
69,1 |
43,1 |
Altro |
8,2 |
4,6 |
TOTALE |
100,0 |
100,0 |
(Fonte:
Turisme de Barcelona)
Figura 8 Domanda
e offerta nelle strutture ricettive di Barcellona
1990=100 per n.di letti e pernottamenti (scala sx)
e % per tasso di occupazione (scala dx)
( Fonte: elaborazioni Hermes lab su dati European
City Tourism e Turisme de Barcelona)
La
reazione all'incremento del tasso d'utilizzo medio sopra all'80%
nel 2000, che poteva generare effetti di razionamento simili a quelli
descritti per Amsterdam, e in attesa di ulteriori incrementi di
flussi turistici, è stata l'espansione dell'offerta, ampliatasi
di 1.600 unità nel 2001, nel 2002 sono previste ulteriori
1.600 ed altre 3.000 sono programmate per il 2003.
Attualmente il numero complessivo di posti letto negli alberghi
è di 34mila e ci si aspetta di arrivare a 46mila (+35%) entro
il 2004 [9].
A sostenere i flussi turistici verso la città e la promozione
della sua immagine contribuiscono nel 2002 i festeggiamenti per
il 150° anniversario della nascita di Gaudì.
Entro il 2004 miglioreranno anche i collegamenti della città:
una nuova linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà
Barcellona con Madrid in 2ore e 30 e con Parigi in 4 ore e 30; è
previsto un significativo ampliamento dell'aeroporto internazionale
con l'apertura di un secondo terminal e una terza pista di atterraggio
(un investimento di 1,2 milioni di Euro). Due nuovi terminal marittimi
sono in costruzione al World Trade Center.
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Goteborg
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Goteborg
è tra le città europee a maggior crescita dei flussi
turistici.
La città condivide con Torino diverse importanti caratteristiche:
- è
sede e luogo di fondazione di una grande impresa del settore auto,
Volvo, che ha il suo centro operativo nella vicina isola di Hisingen;
-
l'area ha una forte tradizione e predominanza di attività
manifatturiere e commerciali (è uno dei più importanti
porti commerciali della Scandinavia);
-
in essa si concentra una quota molto consistente di tutta l'attività
manifatturiera Svedese.
La città ha una popolazione di 467mila abitanti, mentre
la regione di Goteborg, composta da 13 comuni, conta 845mila abitanti.
La città non possiede particolari attrazioni storiche e
il clima meteorologico, umido e con frequenti precipitazioni,
in molti mesi dell'anno la rende turisticamente poco attraente.
D'altro canto possiede un sistema dei collegamenti molto efficiente
che la rende facilmente raggiungibile: e' collegata da un treno
ad alta velocità con Stoccolma, raggiungibile in 2 ore
e 1/2, l'aeroporto cittadino (Landvetter, a 20 minuti dal centro
della città) è il secondo della Svezia e il quarto
di tutta la Scandinavia, è fortemente focalizzato sui voli
internazionali che rappresentano i 2/3 dei circa 3,5 milioni di
passeggeri annui. Anche la rete stradale e ferroviaria è
molto efficiente.
Possiede inoltre un sistema universitario molto qualificato con
due università e un importante ospedale universitario che
attirano ricercatori da tutto il mondo.
Nel 1991, alla società di promozione degli investimenti
(The Trade and Industry Development Agency) si è affiancata
Goteborg & Co una società di servizi il cui obiettivo
è di "promuovere e sviluppare Goteborg come meta turistica"
aumentando la quota di mercato della regione nel mercato delle
destinazioni turistiche europee [10].
Dal 1991 al 2001, il numero di pernottamenti nella regione è
cresciuto del 65% (del 73% nella città). Un altro elemento
in comune con Torino è il volume di notti vendute. Nel
1991, all'inizio della fase di espansione erano circa 1,9 milioni,
un volume simile a quello registrato dalle statistiche per l'area
metropolitana torinese nel 2000 (1.5milioni) [11].
L'evoluzione dell'offerta, dopo una prima fase di tendenziale
incremento del tasso d'utilizzo delle camere, passato dall'insoddisfacente
51,9% del 1991 ad un più adeguato 67% nel 1995, ha assecondato
quello della domanda stabilizzando il tasso d'occupazione delle
camere ad un livello di poco inferiore al 70%.
L'attività di promozione dello sviluppo turistico da parte
di Goteborg&Co si è rivolta sia al mercato leisure
che a quello business. In assenza di rilevanti attrattive naturali
e storiche, per il primo dei due segmenti si è puntato
sull'organizzazione di grandi eventi, di una dinamica offerta
culturale, su occasioni di divertimento e di shopping. Tra gli
obiettivi della società di promozione vi sono:
-
organizzare almeno un campionato mondiale ed europeo ogni anno;
-
realizzare un numero elevato di grandi eventi musicali (concerti)
ogni anno;
-
moltiplicare l'offerta musicale nel corso dell'anno (Goteborg
come città musicale) e gli eventi culturali per un pubblico
giovane.
L'attrazione
più importante della città, il parco di divertimenti
a tema Liseberg, dal 1994 ha visto crescere il numero di visitatori
del 40% raggiungendo nel 2000 i 3,7 milioni. I campionati mondiali
di atletica, nel 1995, sono stati l'evento sportivo con il maggior
impatto economico sul territorio tra quelli ospitati negli ultimi
anni.
Il segmento più importante è però quello business,
la cui rilevanza poggia non solo sulla presenza nel territorio di
numerose imprese con dimensione globale, ma anche sulla organizzazione
di convegni e congressi. Tra il 1994 e il 2000 il numero di pernottamenti
di delegati a congressi è più che triplicato, da 50.000
a 162.000, con una previsione, formulata nel 2000) di oltre 220mila.
Il bacino di riferimento principale del turismo business è
quello delle regioni baltiche, con l'eccezione dei congressi scientifici
che attraggono visitatori da tutto il mondo, in particolare per
la fama dei centri di ricerca medici (nel 2000 il premio Nobel per
la medicina è stato attribuito ad uno studioso dell'Università
di Goteborg). L'attività dei congressi medici è particolarmente
sostenuta e Goteborg&Co ha stipulato una serie di convenzioni
con diverse Associazioni professionali del settore.
Figura 9 - Goteborg -
Pernottamenti e tasso di occupazione delle camere. 1991-2001
( Fonte: elaborazioni Hermes lab su dati European
City Tourism e Goteborg&Co) |
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Manchester
|
La
città di Manchester si sta trasformando da una città
industriale, la cui economia dipendeva fortemente dal settore manifatturiero,
in una città moderna, dinamica e internazionale, centro di
servizi, di attività direzionali e finanziarie, culturali
e legate alla ricerca.
Questo cambiamento di pelle ha consentito a Manchester di invertire
una strutturale tendenza al declino che l'aveva portata tra il 1971
e il 1995 a perdere 150mila abitanti. Oggi la città si è
definitivamente trasformata, anche se le altre municipalità
della regione soffrono ancora dei sintomi del declino industriale,
dal 1998 la popolazione ha ricominciato a crescere, così
come l'economia legata alle attività residenziali, al commercio,
al turismo e ai servizi per il tempo libero.
Tabella 3 - Manchester andamento della popolazione. 1971-2000 (*)
Anno |
migliaia |
1991=100 |
1971 |
582 |
132.6 |
1981 |
487 |
110.9 |
1991 |
439 |
100.0 |
1995 |
433 |
98.6 |
1996 |
431 |
98.2 |
1997 |
427 |
97.3 |
1998 |
430 |
97.9 |
1999 |
431 |
98.2 |
2000 |
440 |
100.2 |
2000 (previsioni
del 1996) |
426 |
|
(Fonte:
elaborazioni Hermes lab su UK National Statistics)
(*)il 1991 è stato utilizzato come benchmark per raccordare
i dati relativi al 1971 e 1991 provenienti dai censimenti e quelli
del 1995-2000 provenienti dalle mid-Year estimates of resident population.
Il passaggio chiave nella trasformazione della città è
stato la ricostruzione del centro cittadino colpito da un devastante
attentato terroristico nel 1996. L'intero programma di rigenerazione
urbana, il più ampio nell'Inghilterra del dopoguerra, ha
comportato investimenti privati per oltre 1 miliardo di Euro. Il
risultato è un moderno centro cittadino, in larga parte pedonalizzato,
la cui popolazione è quintuplicata rispetto a quella del
1991.
L'influenza di questo nuovo corso nella vita della città
è stato molto forte anche sul settore turistico. Secondo
un recente studio [12],
nel 2001 il settore del turismo business nella città di Manchester
assorbirà oltre 32.000 addetti, più dell'insieme di
industria manifatturiera e costruzioni.
Tra il 25 luglio e il 4 agosto di quest'anno Manchester ha ospitato
i giochi del Commonwealth, il secondo avvenimento sportivo mondiale
dopo le olimpiadi, con atleti provenienti da 72 paesi. L'organizzazione
dei giochi è stata considerata dalla comunità della
regione come una componente chiave dello sviluppo economico e ha
comportato un ingente sforzo di investimento. In particolare l'evento
è stato finalizzato a innescare lo sviluppo in un'area metropolitana
(East Manchester) che era finora rimasta ai margini del processo
di rigenerazione della città.
La combinazione delle attività di ricostruzione del centro
urbano e di approntamento delle infrastrutture e servizi per i giochi
del Commonwealth ha prodotto una straordinario ammontare di investimenti
in opere, quasi tutte realizzate nel ristretto spazio tra il 2000
e il 2001. Tra queste le più significative sono:
* infrastrutture
sportive per i giochi del Commonwealth (circa 400mln di Euro), incluso
un nuovo stadio, un nuovo complesso per sport acquatici, un centro
per tennis indoor e il National Squash Centre;
* altre infrastrutture sportive e culturali come la grande sala
per concerti Bridgewater Hall (65mln di euro), il centro multifunzionale
MEN Arena, il futuristico museo Urbis Centre, e il nuovo International
Convention centre; il Lowry Centre for performing arts, un complesso
che include anche sale cinematografiche, attività per il
tempo libero, un centro commerciale, un albergo e un centro direzionale
(270mln di Euro);
* la nuova circonvallazione M60 Orbital Motorway i cui lavori si
sono conclusi a fine 2000;
* Salford Quays, la vecchia area dei magazzini, è stata trasformata,
con un investimento di 625 mln di Euro, in un centro direzionale,
residenziale e per il tempo libero;
* Metrolink, nuova rete di trasporto metropolitano leggero che trasporta
14milioni di passeggeri all'anno che collega il centro cittadino
con diverse aree della città e della Greater Manchester;
* Trafford Centre, un grande centro commerciale collocato nella
periferia della città (è il più grande centro
commerciale periferico del regno unito) che comprende anche sale
cinematografiche e ristoranti;
* ampliamento dell'aeroporto internazionale, un investimento di
oltre 600 milioni di Euro in una nuova pista d'atterraggio e in
nuovi terminal, completato nel febbraio 2001 e che quasi raddoppia
il numero di passeggeri che l'aeroporto può accogliere (da
17milioni a oltre 30 milioni all'anno).
Il
piano di marketing per il turismo predisposto dalla città
considera un "obiettivo strategico" utilizzare l'evento
dei Giochi del Commonwealth "come la principale piattaforma
per accrescere la consapevolezza di Manchester e dell'intera regione
del NW England, per migliorare l'immagine della regione e massimizzare
i benefici economici derivanti dall'incremento del numero di visitatori
e turisti, incoraggiando i turisti a visitare la città sia
nel 2002 che negli anni successivi".
Le previsioni su cui si basa il Piano di marketing sono una crescita
tra il 1998 e il 2004 della quota di mercato della regione di cui
Manchester è il capoluogo sui flussi turistici inglesi per
quanto riguarda il turismo nazionale (dall'8,2% al 9,2%) e una stabilità
della quota degli arrivi internazionali (5,8%) con, per questi ultimi,
un incremento significativo della quota di mercato in termini di
spesa. La città di Manchester prevede in ogni caso di accrescere
la propria quota di mercato all'interno di quella della regione.
Il tasso di occupazione delle camere dopo aver raggiunto un livello
prossimo al 72% nel 1996, oscilla stabilmente intorno a quel livello,
grazie ad un costante adeguamento dell'offerta alla dinamica della
domanda. Ciò tende a contenere i rendimenti per camera degli
alberghi della città, secondo un logica che privilegia la
crescita del mercato a lungo termine.
Figura 10 - Manchester tasso di occupazione delle camere. 1994-2001
(Fonte: elaborazioni Hermes lab su dati Andersen e European City
Tourism)
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[6] Calcolato
ai tassi di cambio di mercato.
[7] TCI-Mercury,
Decimo rapporto sul turismo italiano, p15, Firenze, 2001.
[8] Commission
of the European Communities; Commission communication to the Council,
the European Parliament, the Economic and Social Committee and the Committee
of the regions: Working Together for the Future of European Tourism; COM(2001)
665 final; Bruxelles 13.11.2001.
[9] WTO,
Tourism Vision 2020, Europe, Madrid 2000 .
[10] Per
flussi internazionali si intendono gli arrivi di turisti dall'estero.
I dati dunque escludono i movimenti turistici interni ai singoli paesi.
[11] Nel
capitolo seguente le simulazioni del fabbisogno aggiuntivo di camere a
Torino verranno effettuate per un periodo di 10 anni, i dati di crescita
delle città europee a cui si fa riferimento in questo capitolo
riguardano invece un periodo più breve (8 anni). Se si proiettassero
gli incrementi medi annui delle città europee sopra descritti su
un decennio, per rendere l'incremento del fabbisogno di letti paragonabile
a quello simulato per Torino, si otterrebbe, ad esempio, un valore di
oltre 3.500 letti aggiuntivi per Hannover, circa 2.400 per Valencia e
Lipsia, oltre 11.000 per Praga e Barcellona, 4.800 per Stoccolma, 3.200
per Goteborg, 7.200 per Manchester. Un dato che, si ricorda, riguarda
tutte le strutture ricettive.
[12] Per
una valutazione dettagliata dei risultati di EXPO 2000 e dei suoi punti
di forza e debolezza si veda: Stardust, "Expo 2000 Hannover in numbers:
How Were Countries Doing ?", Amsterdam, 2001
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