[5]
Tutta l'analisi che segue è stata effettuata sui flussi turistici
provenienti dall'estero. Tali flussi forniscono la base per valutare
la capacità competitiva di un'area/paese rispetto alle altre
aree/paesi concorrenti; misurano quindi la "capacità
di esportazione" di un modello turistico. Per quanto concerne
le aree locali (città, province, regioni) ai flussi provenienti
dall'estero si sommano i flussi interni. Su questi ultimi la qualità
dei dati, la disaggregazione e la frequenza non sono tali da poter
essere utilizzati per effettuare simulazioni di scenario.
|
[6]
I dati utilizzati per l'analisi dei flussi turistici inbound, per
lo studio delle quote di mercato e per le proiezioni degli scenari
a dieci anni, sono i dati rilevati dall'U.I.C. con una indagine
campionaria effettuata alle frontiere. La rilevazione si basa su
un campione di 150.000 interviste annuali in 70 punti di frontiera.
Diversi paesi europei stanno adottando lo stesso sistema di rilevazione.
Si ringrazia l'UIC per averci fornito dei dati a livello di dettaglio
provinciale senza i quali l'analisi non avrebbe potuto essere svolta
adeguatamente.
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L'analisi
dei flussi turistici dall'estero (inbound) [5]
verso Torino è propedeutica alla definizione degli scenari a dieci
anni, in quanto aiuta a definire i punti di forza e di debolezza attuali
dell'area torinese e definisce lo start-up del prossimo decennio. [6]
Una prima informazione viene dall'analisi comparata della composizione per
paese/area di provenienza dei flussi turistici in entrata a Torino rispetto
alla composizione dei flussi totali in entrata in Italia.
Dalla tab. 2 si nota che l'ordine di importanza dei paesi di provenienza
dei flussi turistici è molto diverso per Torino rispetto al totale
Italia:
- la Francia
copre per Torino, nel 2001, il 41% dei flussi in entrata rispetto ad
un più normale 16% del totale Italia
- i flussi
turistici provenienti da Francia, Svizzera e Germania rappresentano
ben il 70% dei flussi totali per Torino, a fronte di un pur cospicuo
56% per l'Italia
- il complesso
degli altri paesi europei rappresenta, di conseguenza, solo il 21% per
Torino, a fronte di un 38% per il totale nazionale
Tab. 2 composizione flussi inbound Italia-Torino 2001
.
|
FRANCIA |
SVIZZERA |
GERMANIA |
USA |
JAPAN |
ALTRI
PAESI EUROPEI |
ALTRI
PAESI EXTRA-EUROPEI |
ITALIA |
15,8 |
16,7 |
23,1 |
2,5 |
1,2 |
38,1 |
2,5 |
TORINO |
40,9 |
15,6 |
13,4 |
3,7 |
1,5 |
21,4 |
3,6 |
(Elaborazioni
Hermes lab su dati UIC)
Il portafoglio
di flussi turistici di Torino è fortemente concentrato su pochi
paesi e sulla Francia in particolare, presentando quindi un profilo di
rischio decisamente più alto della media. Il rischio, come sempre
e come vedremo in sede di proiezioni a dieci anni, va inteso nei due sensi
e quindi anche come maggiore opportunità di rendimento per le imprese
alberghiere.
L'altro elemento da considerare, già in sede puramente descrittiva,
è rappresentato dalla composizione dei flussi turistici per tipologia.
I dati rilevati dall'U.I.C. ripartiscono i flussi per tre macro-categorie:
leisure, business, altro. Nella categoria "altro" vengono incluse
varie motivazioni di viaggio (studio, salute, motivi religiosi, shopping)
ed anche i dati non perfettamente ripartibili.
Come si nota dai dati riportati nel [graf.2], anche la composizione per
tipologie di prodotto dei flussi turistici è molto diversa tra
Torino ed il totale Italia, con una quota sul turismo business più
che doppia nel caso di Torino.
Grafico 2 flussi turistici inbound Torino-Italia
(elaborazioni
Hermes lab su dati UIC)
A fronte di una quota di mercato per Torino sui flussi turistici totali
pari al 2,64% (dati 2001), la quota business è pari al 5,52% e
conta per circa un punto sui 2,64 della quota totale.
Tab.3
.
|
Quote
Torino |
componenti
quota Torino |
leisure |
1,70 |
0,82 |
business |
5,52 |
1,05 |
altro |
2,37 |
0,78 |
totale |
.
|
2,64 |
Dal confronto
dei dati Torino-Italia per tipologia di flussi turistici inbound, si può
eliminare dal quadro di analisi un luogo comune: per quanto concerne i
flussi provenienti dall'estero la ripartizione per tipo di turismo è
molto più equilibrata, e quindi meno ciclica, per Torino rispetto
al totale Italia. In questo caso, quello che sembrava un punto di debolezza
di Torino, l'eccessivo turismo business, diventa un punto di forza in
termini relativi. Infatti, non siamo di fronte ad una eccessiva concentrazione
del rischio come nel caso della provenienza geografica esaminato in precedenza.
Già da questa prima disamina dei dati si intravedono possibili
elementi di intervento, che verranno analizzati con maggior dettaglio
in seguito, per diversificare e per stabilizzare i flussi turistici: si
tratta di intervenire sui paesi di origine più che spingere verso
una diversificazione dell'offerta turistica, con una lieve maggiore attenzione
al turismo leisure rispetto al business.
[5] Tutta
l'analisi che segue è stata effettuata sui flussi turistici provenienti
dall'estero. Tali flussi forniscono la base per valutare la capacità
competitiva di un'area/paese rispetto alle altre aree/paesi concorrenti;
misurano quindi la "capacità di esportazione" di un modello
turistico. Per quanto concerne le aree locali (città, province,
regioni) ai flussi provenienti dall'estero si sommano i flussi interni.
Su questi ultimi la qualità dei dati, la disaggregazione e la frequenza
non sono tali da poter essere utilizzati per effettuare simulazioni di
scenario.
[6] I dati utilizzati per l'analisi dei flussi turistici inbound, per
lo studio delle quote di mercato e per le proiezioni degli scenari a dieci
anni, sono i dati rilevati dall'U.I.C. con una indagine campionaria effettuata
alle frontiere. La rilevazione si basa su un campione di 150.000 interviste
annuali in 70 punti di frontiera. Diversi paesi europei stanno adottando
lo stesso sistema di rilevazione. Si ringrazia l'UIC per averci fornito
dei dati a livello di dettaglio provinciale senza i quali l'analisi non
avrebbe potuto essere svolta adeguatamente.
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